lunedì 25 gennaio 2010

sabato 23 gennaio 2010

L'origine della morte

La Luna una volta mandò un insetto agli uomini dicendo:
- Và dagli uomini e di loro: “Come io muoio, e morendo vivo; così anche voi morirete, e morendo vivrete”.
L’insetto partì con il messaggio, ma mentre era in cammino lo raggiunse la lepre, che gli chiese:
- Che incarico ti hanno dato?
L’insetto rispose:
- Mi manda la Luna dagli uomini a dir loro che come lei muore e morendo vive, così loro moriranno e morendo vivranno.
La lepre disse:
- Visto che come corridore tu vali poco, ci vado io.
Dette queste parole scappò via, e quando giunse dagli uomini disse loro:
- La Luna mi manda a dirvi: “Come io muoio e morendo perisco, allo stesso modo anche voi morirete e sarete finiti per sempre”.
Poi la lepre tornò dalla Luna e le disse quello che aveva detto agli uomini. La Luna la rimproverò imbestialita, dicendo:
- Come ti permetti di dire alla gente una cosa che io non ho detto?
La Luna afferrò un pezzo di legno e colpì la lepre sul muso. Da quel giorno la lepre ha il muso spaccato, ma gli uomini credono a ciò che la lepre ha detto loro.

La leggenda della luna piena

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In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.

In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.

Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:

- Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-

- Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! - rispose il lupo.

La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.

- Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.

Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.

Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.

I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena.

domenica 17 gennaio 2010

Alcuni dei miei ultimi lavori

con decoupage pittorico
 

Pittorico sottovetro con crepe di anticatura




Piatto decorato con decoupage pittorico sottovetro