domenica 5 settembre 2010

Dopo questa pausa estiva, voglio dare il bentornato a tutti voi, sperando che vi siate rilassati e riposati il più possibile. Vi propongo il video di una canzone che a me piace molto ...ascoltate!





lunedì 5 luglio 2010


Mi assenterò anch'io per una settimana circa, per andare al mare ....indovinate dove?



      

mercoledì 16 giugno 2010

Per gli amici di Adamus

Sono lieta d'informarvi che l'intervento di Adamus è andato bene!
Se tutto procede come deve, domani dovrebbe venire a casa.
Ringrazia tutti degli auguri e dei saluti!

mercoledì 2 giugno 2010

Ora che la tua dimora è nel vento,
cavalcane le ali e giungi fino a me.
Ora che sei invisibile
attraversami con la tua brezza 
e fa che riconosca il tuo profumo,
non privarmi di tutto,
perchè la mancanza mi fa impazzire.

Dalla cima di quel monte,
che scegliesti,
librati in volo come un falco nella valle,
verso la tua casa,
verso la luce,
ora che sei un Angelo.
(Francesca)



sabato 15 maggio 2010

Buon Compleanno!!!

Il 16 maggio 1951 nasce un grande della musica italiana:

Claudio Baglioni

Tantissimi auguri!!!!

domenica 9 maggio 2010

9 maggio Festa della Mamma

Auguri a tutte le mamme!

venerdì 2 aprile 2010

 
Augurissimi a tutti voi!!!
Buona Pasqua



Easter Comments



sabato 27 marzo 2010

La leggenda della passiflora

Nei giorni lontani, quando il mondo era tutto nuovo, la primavera fece balzare dalle tenebre verso la luce tutte le piante della Terra, e tutte fiorirono come per incanto.
Solo una pianta non udì il richiamo della primavera, e quando finalmente riuscì a rompere la dura zolla la primavera era già lontana...
- Fà che anch'io fiorisca, o Signore! - Pregò la piantina.
- Tu pure fiorirai - rispose il Signore.
- Quando? - chiese con ansia la piccola pianta senza nome.
- Un giorno... - e l'occhio di Dio si velò di tristezza.
Era ormai passato molto tempo, la primavera anche quell'anno era venuta e al suo tocco le piante del Golgota avevano aperto i loro fiori. Tutte le piante, fuorché la piantina senza nome.
Il vento portò l'eco di urla sguaiate, di gemiti, di pianti: un uomo avanzava fra la folla urlante, curvo sotto la croce, aveva il volto sfigurato dal dolore e dal sangue...
- Vorrei piangere anch'io come piangono gli uomini - pensò la piantina con un fremito...
Gesù in quel momento le passava accanto, e una lacrima mista a sangue cadde sulla piantina pietosa. Subito sbocciò un fiore bizzarro, che portava nella corolla gli strumenti della passione: una corona, un martello, dei chiodi... era la passiflora, il fiore della passione.
(Autore ignoto)




Auguro a tutti voi un buon fine settimana!

sabato 20 marzo 2010

                                                                                        

                                                  
Solo più ricordi...
che si accavallano dolorosi nella mente,
come chicchi di grandine d'agosto
a colpire un ormai straziato fiore.
Dov'è la tua amorevole protezione,
il tuo avvolgente sorriso nell'aprirmi la porta,
il tuo caldo abbraccio,
la tua solida presenza percepibile seppur in un ricco silenzio.
Solo più ricordi...
che non lascerò ingiallire come vecchie fotografie;
incorniciati dalle sfumature del presente,
con l'emozione dell'appena trascorso,
vivranno in me per sempre,
taglienti come lame a trafiggermi il cuore.
                                       (Francesca)


martedì 16 marzo 2010

Paradiso e Inferno

Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso.
Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno.
Un angelo lo accontentò.
Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà.
"Com'è possibile?" chiese il samurai alla sua guida.
"Con tutto quel ben di Dio davanti!"
"Ci sono posate per mangiare, solo che sono lunghe più di un metro e devono essere rigorosamente impugnate all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca"
Il coraggioso samurai rabbrividì.
Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto ai denti.
Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.
Qui lo attendeva una sorpresa.
Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno!
Dentro l’immenso salone c’era un’infinita tavolata di gente seduta davanti ad un’identica sfilata di piatti deliziosi.
Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca.
C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.
“Ma com’è possibile?”, chiese stupito il coraggioso samurai.
L’angelo sorrise:
“All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché così si sono sempre comportati nella loro vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.
Paradiso e inferno sono nelle tue mani.
Oggi.

mercoledì 10 marzo 2010

Questo video mi è piaciuto molto, spero sia così anche per voi, buona visione!





lunedì 8 marzo 2010

Essere Donna di Concetta Memoli


Girls Comments                                                                        



È come essere mare
infranger sugli scogli
la malinconia
tender la mano verso
approdi sicuri
scrutare l’orizzonte
e il volo dei gabbiani
e il loro folle grido.
È come essere terra
calpestare gli odiati
ricordi
rotolarsi  nella polvere
per annientare
il dolore
e rinascere
È come essere aria
trasparente  nell’animo
sollievo e leggerezza
per librarsi  nel vento
e  sognare.
È come essere fuoco
vivere le ire della passione
cogliere i lampi dell’amore
il calore di una vita
È ascoltarsi dentro
saper cogliere uno sguardo
stringere una mano
sorridere, piangere
Essere donna è
saper dove poggiare il capo
cullare una speranza
e scrutare l’orizzonte
infinito
.

                                                                                                Concetta Memoli


domenica 7 marzo 2010

Festa della donna


glitter-graphics.com  


Auguro a tutte voi una piacevolissima giornata, con la speranza che non duri solo un giorno!







sabato 6 marzo 2010

7 MARZO COMPLEANNO DI ADAMUS!

Tantissimi auguri!




www.Cartoline.it

Così Tanti?!

Tartufi al cioccolato



Se siete un po'  "giù" vi consiglio di provare questa ricetta, è veramente speciale!


Occorrente per circa 30 tartufi:
250 g cioccolato fondente
100 ml di panna
20 g zucchero
1 noce di burro
rum a piacere
cacao amaro e/o zucchero a velo per la copertura

Fate sciogliere il cioccolato , a parte scaldate la panna con il burro, lo zucchero e il rum, senza far bollire.
Unite al cioccolato e mettete il tutto in una teglia foderata con pellicola , dovrà restare in frigorifero per qualche ora, finchè non si sarà solidificato. Dopodichè prendete delle piccole porzioni di cioccolato e formate delle palline , a questo punto potete farle rotolare in una scodella precedentemente preparata con il cacao amaro (e un po' di zucchero a velo). Mettete ogni tartufo nei pirottini e....BUON APPETITO!!

giovedì 4 marzo 2010

Un bellissimo regalo ricevuto da Lilly Maga di Endor

 


Se anche tu vedi la stessa luna, non siamo poi così lontane...
Grazie per l'emozioni che ci dai! 
Lilly

Grazie  a te dolcissima Lilly! Francesca

mercoledì 3 marzo 2010

La pietra azzurra


 
Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio.
Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti.
Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.
"E per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?".
Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: "Quanti soldi hai?".
Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.
"Bastano?", disse con orgoglio. "Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da quando non c'è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi".
L'uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolge con cura l'astuccio.
"Prendilo" disse alla bambina. "Portalo con attenzione".
La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.
Un'ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurrì. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e dichiarò:
"Questa collana è stata comprata qui?".
"Sì, signorina".
"E quanto è costata?".
"I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente e me".
"Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo".
Il gioielliere prese l'astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
"Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva".

- B. Ferrero -

sabato 27 febbraio 2010

sabato 20 febbraio 2010

mercoledì 17 febbraio 2010

La farfalla

Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a
guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa
dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non
avesse più la possibilità di fare niente altro. Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla:
prese un temperino ed aprì il bozzolo.La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era
piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento. L’uomo
continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si
aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare. Non
successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per
terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.Non fu mai capace di volare. Ciò
che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era
che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla
potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.
A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo,
saremmo limitati. Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.
Chiesi la forza... e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte. Chiesi la sapienza...
e Dio mi ha dato problemi da risolvere. Chiesi la prosperità... e Dio mi ha dato cervello
e muscoli per lavorare. Chiesi di poter volare... e Dio mi ha dato ostacoli da superare.
Chiesi l’amore... e Dio mi ha dato persone con problemi da poter aiutare. Chiesi favori...
e Dio mi ha dato opportunità. Non ho ricevuto niente di quello che chiesi...
Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.

Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli.





sabato 13 febbraio 2010

Giulietta e Romeo

 

Uno dei miei film preferiti, Giulietta e Romeo diretto dal grande Zeffirelli , è un film del 1968 che ha vinto tra l'altro 2 premi Oscar. Zeffirelli è forse l'unico regista che, secondo me, riesce a trasmettere emozioni così reali attraverso il video. Ho scelto la classica scena del balcone e la dedico a mia figlia, che ha quasi l'età di Giulietta, con l'augurio che possa trovare il suo Romeo nella vita (magari non subito..) ed essere sempre felice !

mercoledì 10 febbraio 2010

San Valentino: leggende

LA LEGGENDA DI SABINO E SERAPIA
Questa leggenda narra di un giovane centurione romano di nome Sabino che, passeggiando per una piazza di Terni, vide una bella ragazza di nome Serapia e se ne innamorò follemente. Sabino chiese ai genitori di Serapia di poterla sposare ma ricevette un secco rifiuto: Sabino era pagano mentre la famiglia di Serapia era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro Vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore. Purtroppo, proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino e per le prossime nozze, Serapia si ammalò di tisi. Valentino fu chiamato al capezzale della ragazza oramai moribonda. Sabino supplicò Valentino affinché non fosse separato dalla sua amata: la vita senza di lei sarebbe stata solo una lunga sofferenza. Valentino battezzò il giovane, ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l'eternità.
LEGGENDA DELLA ROSA DELLA RICONCILIAZIONE
Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio. La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese.Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino morì.

San Valentino : storia

L' origine della festa degli innamorati è il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità. Per gli antichi Romani il mese di Febbraio era considerato il periodo in cui ci si preparava all'arrivo della primavera, considerata la stagione della rinascita. Si iniziavano i riti della purificazione: le case venivano pulite, vi si spargeva il sale ed una particolare farina.Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (dei che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati).  Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, il dio Lupercus. I Luperici, l'ordine di sacerdoti addetti a questo culto, si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Lungo le strade della città veniva sparso il sangue di alcuni animali, come segno di fertilità; ma il vero e proprio rituale consisteva in una specie di lotteria dell'amore.  I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati.Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
I padri precursori della Chiesa, determinati a mettere fine a questa pratica licenziosa, hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496 d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana ed iniziarono il culto di San Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. San Valentino nato a Terni nell'anno 175 d.C. divenne così il patrono dell'amore e protettore degli innamorati di tutto il mondo. Valentino dedicò la sua vita alla comunità cristiana e alla città di Terni dove infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. Fu consacrato vescovo della città nel 197 d.C. dal Papa San Feliciano. è considerato il patrono degli innamorati poiché la leggenda narra che egli fu il primo religioso che celebrò l'unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana. La  storia di San Valentino ha due finali differenti. Secondo una versione, quando l'imperatore Aureliano ordinò le persecuzioni contro i cristiani, San Valentino fu imprigionato e flagellato lungo la via Flaminia, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli. Mentre la seconda versione racconta che, nel 270 d.C. il vescovo Valentino, famoso per aver unito in matrimonio un pagano ed una cristiana, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II  che tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire a sua volta Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio 270 d.C. San Valentino fu lapidato e poi decapitato. La storia sostiene, inoltre, che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione si fosse innamorato della figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla. Si racconta che prima di morire Valentino le avesse mandato un messaggio d'addio che si concludeva con " dal vostro Valentino".  Una frase che nel tempo è diventata sinonimo di Vero Amore.

domenica 7 febbraio 2010

I miei ultimi lavori


Scatole decorate con tecnica di decoupage pittorico, la prima su carta di riso, la seconda con carta ritagliata.
Sfumature effettuate con colori acrilici.




lunedì 1 febbraio 2010

IL MURO

In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti. Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all'altra.
Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
L'altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente. Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi e coloro che fuggivano.
"Tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera" pensava il primo eremita. Che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell'altro.
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità, decise di posare una pietra all'imboccatura della propria grotta ogni volta che l'altro commetteva una colpa.
Dopo qualche mese davanti alla grotta c'era un muro di pietre grigio e soffocante. E lui era murato dentro.

Talvolta intorno al cuore costruiamo dei muri, con le piccole pietre quotidiane dei risentimenti, le ripicche, i silenzi, le questioni irrisolte, le imbronciature.
Il nostro compito più importante è impedire che si formino muri intorno al nostro cuore. E soprattutto cercare di non diventare "una pietra in più nei muri degli altri".



Autore: Bruno Ferrero -

lunedì 25 gennaio 2010

sabato 23 gennaio 2010

L'origine della morte

La Luna una volta mandò un insetto agli uomini dicendo:
- Và dagli uomini e di loro: “Come io muoio, e morendo vivo; così anche voi morirete, e morendo vivrete”.
L’insetto partì con il messaggio, ma mentre era in cammino lo raggiunse la lepre, che gli chiese:
- Che incarico ti hanno dato?
L’insetto rispose:
- Mi manda la Luna dagli uomini a dir loro che come lei muore e morendo vive, così loro moriranno e morendo vivranno.
La lepre disse:
- Visto che come corridore tu vali poco, ci vado io.
Dette queste parole scappò via, e quando giunse dagli uomini disse loro:
- La Luna mi manda a dirvi: “Come io muoio e morendo perisco, allo stesso modo anche voi morirete e sarete finiti per sempre”.
Poi la lepre tornò dalla Luna e le disse quello che aveva detto agli uomini. La Luna la rimproverò imbestialita, dicendo:
- Come ti permetti di dire alla gente una cosa che io non ho detto?
La Luna afferrò un pezzo di legno e colpì la lepre sul muso. Da quel giorno la lepre ha il muso spaccato, ma gli uomini credono a ciò che la lepre ha detto loro.

La leggenda della luna piena

http://tesiveoe.30.forumer.com/uploads/tesiveoe/av-27.jpg
In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.

In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.

Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:

- Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-

- Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! - rispose il lupo.

La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.

- Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.

Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.

Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.

I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena.

domenica 17 gennaio 2010

Alcuni dei miei ultimi lavori

con decoupage pittorico
 

Pittorico sottovetro con crepe di anticatura




Piatto decorato con decoupage pittorico sottovetro