martedì 16 marzo 2010

Paradiso e Inferno

Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso.
Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno.
Un angelo lo accontentò.
Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà.
"Com'è possibile?" chiese il samurai alla sua guida.
"Con tutto quel ben di Dio davanti!"
"Ci sono posate per mangiare, solo che sono lunghe più di un metro e devono essere rigorosamente impugnate all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca"
Il coraggioso samurai rabbrividì.
Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto ai denti.
Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.
Qui lo attendeva una sorpresa.
Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno!
Dentro l’immenso salone c’era un’infinita tavolata di gente seduta davanti ad un’identica sfilata di piatti deliziosi.
Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca.
C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.
“Ma com’è possibile?”, chiese stupito il coraggioso samurai.
L’angelo sorrise:
“All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché così si sono sempre comportati nella loro vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.
Paradiso e inferno sono nelle tue mani.
Oggi.

6 commenti:

  1. La solidarietà, cara Francesca, ci rende esseri umani.

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  2. Che carina! L'amore rende l'Inferno un Paradiso, e i diavoli Angeli...Perché infondo tutti siamo pura emanazione divina
    baci Lilly

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  3. Ciao,molto bella questa storiella,l'amore per il prossimo paga sempre.
    Queste posate lunghe un metro sono fantastiche..altro che Concita.

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  4. Ciao Carissima Preziosa Francesca,
    ci sarebbe tanto da dire su quell'illusio inferno, perchè ci saranno sempre date tantissime possibilità di riparare i propri errori.

    Mai, in qualsiasi santo, non santo dogma non contano i rituali prescritti per la legge degli uomini se si deve aiutare il prossimo lo si può sempre fare con L'AMOREVOLE CUORE.

    Non è quello che entra dalla bocca che contamina l'uomo ma quello che esce dalla sua bocca, dai suoi pensieri e dalle sue azioni.

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  5. Grazie a tutti voi per i vostri preziosi commenti, un abbraccio e una buona giornata a tutti!

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  6. Ciao Francesca.
    Auguri al tuo papà che ti sorride...è solo invisibile, ma è con te.

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